Thursday 2 July 2015

Licenza poetica? Idiozia pura

Licenza poetica? Idiozia pura

Va bene i tempi che si vivono, va benissimo che "grande e' la confusione sotto il cielo" come diceva il compagno Mao Tze Tung, ma a tutto c'e' un limite. A tutto. Idris Ebla, grandissimo attore inglese di colore gia' interprete di due serie superbe, l'inglese Luther dove interpretava un poliziotto molto combattuto e la statunitense The wire dove era un temibile boss della droga, ha per l'ennesima volta smentito le voci che lo vorrebbero prendere i panni di Daniel Craig nel personaggio di James Bond. Craig-Bond dopo il prossimo film, Spectre in uscita a novembre, e un'altro. La tendenza, degli ultimi 30 anni. di "mette tutto 'n caciara", sta affossando rapidamente l'Occidente tutto, figuriamoci il cinema. Nella vita le classificazioni, ahime', esistono e come e, per esempio, il cinema italiano di oggi, chi lo fa e chi ne parla, non e' chi lo faceva e ne parlava fino agli anni '80. Non a caso qui all'Irish Film Institute da questa settimana verra' proposto La grande abbuffata di Marco Ferreri. Maestro. Tornando ad Ebla non bisogna essere considerati stupidamente razzisti se si dice che Ian Fleming immagino' bianco e scozzese il suo, da 50 anni anche nostro, James Bond. Si prega di rispettare la volonta' dell'autore, astenersi dalle "rivisitazioni".  E rspettate anche Idris Ebla, superbo Nelson mandela in Long walk to freedom.

Un saluto affettuoso, e molti ricordi belli e palpitanti, a Sergio Sollima scomparso a Roma dove era nato. Cineasta vero, di quella legione di cineasti veri, e non criticamente, pervicacemente, stiticamente  Grandi Intellettuali, che aveva attraversato tutti i generi del cinema popolare ma che restera' scolpito nella mente degli italiani come il regista del televisivo Sandokan. Con l'attore indiano Kabir Bhedi. Indimenticabile la scritta politica a piazza Argentina, nella Roma degli anni di piombo, che recitava "Kabir Bhedi je puzzeno li piedi". Sergio se ne e' andato ma ha lasciato il figlio, come lui eccelso regista di genere, Stefano. All'attivo ha le serie tv, acclamatisisme seguitisssime anche all'estero, Romanzo Criminale e Gomorra. E tra poco, ne sono sicuro, Suburra, sui legami strettissimi tra criminalita' e "politica" nella Capitale, Roma, allo sbando di un Paese, l'Italia, allo sbando. Folgorante l'aggettivo del politologo italiano, ormai cittadino statunitense, Giovanni Sartori, che insegna da piu' di 30 anni alla Columbia University, usato nel suo ultimo saggio per definire il suo Paese natale:"putriscente".

E ora Salvini Matteo, esperto in felpe, insulti, proclami e ruspe, cosa dira' dello stupro romano avvenuto a piazzale Clodio dove c'e' il piu' importante e principale tribunale italiano? Lo stupratore va bruciato vivo, castrato, fucilato, gassato, impiccato o semplicemente rimpatriato? Rimpatriato no perche' e' un militare italiano, un bel ragazzo trentenne, che tra pochi giorni doveva andare in missione all'estero. Presumo a tener alto il nome d'Italia. Bell'Italia, amate sponde...

A Roma, la capitale d'Italia, c'e' Mafia Capitale, cioe' il peggio del peggio degli scandali e della corruzione, e quindi potavano salvarsi le squadre capitoline, la Roma e la Lazio? A leggere i giornali, quel che resta del giornalismo italiano, proprio no. Dicono e scrivono che resteranno sempre seconde in campionato, venduto da decenni alla famiglia Agnelli e alla Juventus giocattolo di famiglia, ma non descrivono abbastanza il livello di ridicolo al quale sono arrivate e continuano a scendere sempre piu' in basso, la "maggica Roma", la S.S.Lazio molto meno perche' almeno un presidente-barzelletta che tutte le domeniche va allo stadio lo ha, a ritmi sempre piu' incontrollabilissimi e velocissimi. Vergogna? No, che risate.

True detectives, la serie dell'Hbo, era una serie fantastica, con due attori formidabilmnte bravi, il premio Oscar Matthew McConaughey e Woody Harrelson, una trama avvincente che si snodava per 8 puntate e soprattutto un'idea rivoluzionaria, cambiare protagonisti dopo ogni serie. Idea, quest'ultima, superlativa solo che Vince Vaughan e Colin Farrell, fatto morire dopo la seconda puntata, l'hanno immediatamente affossata. Speriamo non per sempre. E grazie soprattutto al corpulento Vaughan, fresco gran capo della National Rifle Association per anni presieduta da Charlton Heston, specializzato in "romantic comedies", scempiaggini Usa e getta, che nella storia torbida di True detectives non c'entra proprio nulla. Un consiglio, disinteressato e spassionato? Se volete fare pace con le serie criminali Usa gustatevi Justified, finora sei stagioni, protagonista lo sceriffo Raylan Givens, interpretato da un'eccellente Timothy Oliphant. Personaggio creato dall'enorme Elmore "Dutch" Leonard, scomparso due estati fa e lo scrittore che ha visto piu' trasposizioni cinematografiche dei suoi libri westerne polizieschi vale a dire 36, che fu anche produttore esecutivo delle prime serie. Trame solidissime e intrecciate l'una con l'altra, interpreti tutti di grosso calibro, regie essenziali: quello che io dico "un grande prodotto, eccellente anche per il grande schermo" .

Ricordate, sara' una risata che li seppellira'.

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