Sunday 7 June 2015

Fortune's wheel

Fortune's wheel

E' un piccolo film documentario di appena 75 minuti che colpisce al cuore piu' di tante vuote superproduzioni. E' la storia del domatore irlandese Bill Stephens, della leonessa che scappo' dalla gabbia in cui la teneva vicino a un garage a Fairview a Dublino dove abitava, del suo lavoro di battetista in una delle piu' popolari showbands ublinesi di quegli anni, stiamo parlando della Dublino dei primi anni '50, del suo lavoro con i circhi irlandesi  Fossett e Duffy. Del suo amore per la bella Mai. "Jungle capers, Billy Stephens and lovely partner". Voci narranti di allora e di oggi, i ragazzini di allora  che si accalcarono acanto ala leonessa uccisa dalla polizia. Tra questi Bill Whelan, uno dei creatori di Riverdance e ora soccio dell'ex manager degli U2 Paul McGuinness. E' la storia di un'amore, di un sogno. E come tutti i grandi amori e i grandi sogni finisce male. Lasciando piu' di un sorriso sulla bocca. Se Joe Lee puo' fare un documentario del genere, aiutato anche dalla popolazione di Fairview figuriamoci cosa potrebbe fare se disponesse di un vero budget. La suddivisione tra materiaili di repertorio e quello attuale e' perfetta. alla fine della proiezione, ovviamente all'I.F.I, e' spontaneamente scattato l'applauso. Mentre qualcuno si asciugava qualche lacrima.

Siate onesti con voi stessi, quanti in Italia ieri sera si sentivano catalani? Molti milioni. Meno gli opinionisti, i giornalisti dei GGI e dei GGSI e gli juventini. Peccato. Peccato le lacrime a fine partita di Pirlo e Buffon. Pero', siamo seri, un goal annullato, e da non annullare, a Neymar, 3 reti, 3 0 4 parate stratosferiche di Buffon, due cartellini gialli juventini e nessuno catalano. Diciamo che e' andata bene. Anche per il biancovestito Lapo e babbo scrittore Alain, Andrea Agnelli e le compagne e mogli dei calciatori, politici sciolti e a pacchetti. Insomma.una bella serata. Daltronde la Juventus e' abituata, 8 finali, due vinte e 6 perse. E poi su 36 reti segnate dal Barcellona per arrivare a Berlino Messi. Neymar e Suarez ne hanno segnate 27. Nella Liga in tre 120. Ma, ricordate, che "il campionato italiano e' il piu' bello del mondo".

Chissa' se a Roma c'e' ancora Il Salone Margherita, vale a dire Il Bagaglino. In quel caso sarebbe il palcoscenico ideale per i roboanti proclami del "re degli hedge funds" James Pallotta, i suoi "maggici tifosi" e la sua corte transatlantica.

Mentre Obama si intratteeneva con il cancelliere Merkel e metteva paura a Vladimir Putin, con le parole e non con i fatti, il ministro degli Esteri Italiano, Gentiloni, e il ministro degli Interni Italiano, Alfano, facevano il loro dovere di Italiani Veri rappresentanti dell'Italica nazione, tifavano Juventus. Peccato. Vuoi vedere che oltre i vecchi valici di frontiera italiani di Ventimiglia, Chiasso e Campione d'Italia la "fidanzata d'Italia", la "Vecchio Signora" e' solo un deleterio bluff? Italiano, s'intende.

Ricordate, sara' una risata che li seppellira'

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