Monday 9 March 2015

E' morto Checco

E' morto Checco

E' morto Checco. E a noi che ce frega? A me si. Francesco Venditti, nessuna parentela, era il padre di Stella, la mia carissima, deliziosa amica che gestisce il negozio di giornalaio a via Celimontana 5, accanto alla Trattoria Luzzi del mio fraaterno amico Luciano. Due punti di riferimento inalienabili per il piu' piccolo rione di Roma, il Celio. Che il genovese Ignazio Marino ha cercato e cerca tenacemente in tutti modi di distruggere. Saluto in Checco il vecchio, vero romano, e romanista senza magie alcune. Un lavoratore, lavoratore, lavoratore. Orologiaio e gioielliere. Lavoro che necessitano grandisima cura nel dettaglio. Lui e la moglie quella cura la infusero nell'educazione dei figli, un maschio e una femmina, Stella. di nome e di fatto. Come il marito, Walter Mancini, prennemente accaldato e che io chiamo scherzosamente "Senzasaccocce".  E i figli Luca, batterista ottimo e genio del computer,e Matteo, studente modello e centrocampista superlativo, rifiutato da Bruno Conti, quando era alla Roma, forse solo perche' e' romano. Forse. Eravamo tre amici al bar, Nicola prima e nuovamente di Rosario  dopo la terrificante esperienza del bar AntiLuzzi: Checco, il sottoscritto e Luca, in ordine di eta'. Ora Checco se ne e' andato per sempre e il sottoscritto vive in Irlanda, ed e' diventato cittadino irlandese odiato e vituperato da quasi tutti. Ma il ricordo del pacioso Checco, delle sua dita gialle di nicotina, delle sue sigarette senza filtro, dei tanti acendini, dei manicaretti che la moglie portava alla grande Stella, le sue fulminanti analisi politico-sportive resteranno sempre con noi. Uomo buono e saggio, una rarita' in questi tempi orribili. Se ne e' andato, lasciatemolo dire, un'Antico Romano. Ave, Checco.

Franco Battiato ha suonato venerdi' sera qui al Button Factory. Senza pubblicita'. Un'amica che lavora ancora per La Stampa, Marinella Venegoni, mi aveva avvertito in tempo cosi' avevo contattato la casa discografica. Via telefono cellulare e mail. Biglietti? Non c'e' problema. Incontrare Franco, con Fabrizio de Andre' e Francesco Guccini per me la Musica Italiana, prima o dopo il concerto? Non c'e' problema, sara' contentissimo. Dovevo chimare il tour manager il giorno del concerto, per la casa discografica sabato sera, e mettermi d'accordo con lui. Sabato mattina vado a un'importante incontro di MS Ireland, la societa' che fattivamente aiuta combatttere la sclerosi multipla che ha dal 23 aprile 1999,  mi risollevo il morale per parecchi giorni. Mi hanno deto di chiamare all 17. Sono le 15. Quindi va a casa. Da dove chiamo con tranquillita' il numero del cellulare del tour manager, un gentilissimo Nicola. "Ciao Paolo, Franco ti aspettava ieri sera". Avevano suonato venerdi'. Non sabato. Savato avrebbero suonato ad Amsterdam. La Discografia Italiana. Come ho fatto a combatterla per tanti e tanti anni? Non lo so.  Come fa il mio amico, e unico critico musicale serio italiano, Andrea Spinelli a lavorare con certa gente? Oh, non vi preoccupate, se arriva qualche "capoccione", gente alla Marchione per intenderci, dall'estero migliori alberghi, ristoranti, macchine. Tutto di tutto. E intendo tutto di tutto. Davanti agli strateghi bisogna inchinarsi o no?

Ricordate, sara' una risata che li seppellira'  

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