Monday 28 July 2014

Grande e' la confusione sotto il cielo diceva un cinese...

Grande e' la confusione sotto il cielo

E' morto da qualche giorno Tommy Ramone e i grandi giornali italaini si scoprono, un po' in ritardo dal 1977, tutti punk. Anzi...punkissimi. Se bastasse scrivere che Paul Hewson, meglio noto come Bono degli U2, li vide nel '77 a Dublino e decise di metter su un gruppo staremmo tutti con la coscienza "giornalistica" a posto. Se poi, caso mai, vi capitasse di andare a Killaney, Dublino, e guardate la grande porta blindata della villa della famiglia Hewson, che ha acquistato anche la villa accanto e nel parco ha dei pavoni, capireste che da quella parti ...Sheena is NOT ANYMORE a punk rocker. Comunque bando alle polemiche e largo alle notizie. Anzi, alla notizia vera. I nomi veri dei Ramones. Tommy si chiamava  Erdelyi Tomas, era nato a Budapest da genitori israeliti che erano scampati all'orrore dell'Olocausto ed erano emigrati a New York nel 1957,  Joey Ramone, colui che sarebbe dovuto essere il batterista, Jeffrey Hyman, John Cummings era Johnny Ramone, Dee Dee Ramore si chiamava Douglas Colvin mentre Marky Ramone, il batterista che sostitui' Tommy, si chiama Marc Bell. Tommy Ramone/Erdelyi Tomas aveva anche prodotto i primi, basilari, seminali album del gruppo, Ramones del '76, Leave home, del '77,  Rocket to Russia. sempre del '77, e It's alive, del '79. Hanno definite anni culturalmente importanti per gli Stati Uniti d'America e per il mondo, ogni loro concerto era un benefico, corroborante, esaustivo terremoto. Brani brevissimi e concerti al fulmicotone, di poche decine di minuti. Che spazzavano via anni e anni di chiacchiere& note. Non concedevano interviste, o almeno pochissime, ed andare a un loro concerto era come tuffarsi nei flutti del ventre materno prenatale. A Roma mi tuffai col mio amico/mio fratello Roberto D'Agostino, si, quello di Dagospia, e ne uscimmo storditi. Sgolati, spossati, zuppi. E dannatamente, maledettamente felici. Che gente. Che gruppo. Che rock.

La letteratura poliziesca scandinava sta andando per la maggiore cosi' come il cinema e, soprattutto, le serie televisive. Non voglio oggi parlare di quelel piu' note anche in Italia, saranno materiale di discussione piu' in la', ma di una trilogia svedese che chissa' se arrivera' mai in Italia. Scusate, chi mi conosce sa quanto ami la letteratura poliziesca, e mi sia battuto in tutte le sedi per essa, e i film noir e dell'orrore, tra gli altri, quindi leggete e tacete. E, se conoscete l'inglese, guardatevi la trilogia Johan Falk. Zero tolerance, Executive protection e The third wave. Guardate e sentite bene e capirete, forse, perche' la letteratura svedese ha oggi cosi' successo ovunque. E sul serio. Perche'. certo, si parla di delitti, spesso efferati, ma e soprattutto della criminalizzazione della societa' mondiale. Soprattutto nel secondo e e terzo episodio. E dell'impotenza della cosidetta "societa; civile" che una risposta ruvida subito la bolla come autoritaria. O peggio. Non Falk. Che ragiona e, se necessita, agisce. Cercando sempre di non fare prigionieri. Quando uno ti punta una pistola con il silenziatore addosso e ti vuole ammazzare che fai tu, politicamente cotrretto, inviti alla discussione? Neanche per idea. A dir la verita' sin dai tempi di Mike Hammer di Mike Spillane sono state schierate le piu' fervide menti per bollare di fascism e  nazismo chi risponde mortalemente a chi vuol farlo fuori ma finalmente i deleteri "politicamente corretti" sono in fuga. Dopo aver distrutto il mondo e averlo dato in mano a ogni tipo di criminale, Italia docet. Il successo delle serie, della letteratura e dei film polizieschi del Nord Europa? Me voi fa' male. Ma tanto, tanto male? Non ce riesci? Nun ce sei riuscito? Sei morto. Avanti JohanFalk. E tanti altri ancora di cui parlero, piu' in la'.Ma voi cercateli e guardateli, godeteveli.

Domanda giallorossa: siamo sicuri che l'ingaggio di Marco Borriello sia troppo alto nonostane lui abbia piu' volte detto che accetterebbe una sostanziale decurtazione dello stipendio ;pur di rimanere? Siamo sicuri che non ci sia qualcuno. o piu' d'uno, che nella squadra non lo vuole da tempo? Certi che la sua cessione sia fruttuosa dopo l'arrivo di Iturbe che l'anno scorso al Verona Hellas ha segnato meno della meta' di reti del 37enne, cacciato dopo aver segnato 7 reti dalla"maggica Roma" di Sensi-Conti-Prade' , Luca Toni? E non fu il terzetto a firmare ilontratto di Borriello? Io non sono stato di certo. Certi certissimi che il belga Carrasco Ferreira sara' una bufera e fara' valanghe di reti? Non sarebbe meglio tenersi stretti il bellissimo Marco, se non altro riconoscenti ddel fatto di aver scoperto, per primo e in tutti I sensi, Belen Rodriguez. L'Argentina migliore.

Qualcuno sa dirmi, scusate, cosa c'entrano con la musica Jay-Z, Beyonce' Knowles e Rhianna, la tifosa di tutte le squadre del mondiale? E cosa la suddetta e Beyonce' hanno a che fare con la sessualita' vera? Uomo e donna, uomo e uomo, donna e donna. Io non conto ma il mio collega Andrea Spinelli si'  e sarebbe bello che scrivesse, come sa far lui,  delle "colonne d'Ercole" che i fans e gli sbavanti amanti dell'ex signorina Knowles si ostinano a chiamare cosce.

Mark Knopfler, Tom Petty, John Mayer, Derek Trucks, Don White e anche altri rendono omaggo nel nuovo album The breeze, dal brano Call me the  breeze, che Eric Clapton ha dedicato  allo scomparso J.J. Cale. che decise di chiamars cosi' per un confondersi col gallese John Cale dei Velvet Underground. Cinque consigli, imperativi: sentivi questo commovente album di Cale, quelli di Clapton, della Derek Trucks Band e della Trucks-Tedeschi Band. Susan Tedeschi, moglie o ex moglie, di Trucks, bionda mozzafiato  che fa annaspare quando suona il suo bluesrock. Sentite, no? E dategli retta a a un vecchio rockettaro dal sangue blues. The breeze e' un cd magnifico. Un vero atto d'amore.

Ricordate, sara' una risata che li seppellira'

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